Questo intervento di ristrutturazione, realizzato nel 2001, nasce dall’esigenza di ripensare il sistema di accesso all’Ospedale Brotzu, avendo cura di separare i percorsi del pubblico da quelli del personale medico. Si trattava quindi di intervenire sul centro sanitario più importante della Sardegna, il cui blocco originario, realizzato nel 1982, consiste in una struttura in calcestruzzo armato, distribuita su 14 livelli fuori terra e 4 interrati. Il cantiere dell’intervento di ampliamento è stato quindi organizzato in modo tale da non interrompere il regolare funzionamento dell’ospedale.
Si è quindi proceduto alla costruzione di un lungo percorso sopraelevato in calcestruzzo armato che permette di accedere direttamente alla Hall, sita al primo piano fuori terra e concepita come un ampio spazio a doppia altezza, servito da una coppia di scale mobili, che conducono al piano superiore. Un ballatoio, protetto da parapetti vetrati, e disposto a ferro di cavallo rispetto alla facciata principale, contribuisce alla definizione dello spazio. Bianche e imponenti colonne in calcestruzzo armato “presidiano” le scale, conferendo allo spazio un certo grado di solennità; sormontate da un “capitello”, al quale viene incastrata una leggera struttura in acciaio, composta da travi reticolari tridimensionali bianche lasciate a vista. Su quest’ultima insiste la struttura di copertura, ovvero una volta a botte disegnata da archi a tre cerniere in acciaio che si ripetono con passo costante, uniti dagli elementi diagonali e dalla sottostante superficie vetrata. Completa la composizione la maglia reticolare della struttura metallica che ripercorre la linea estradossale degli archi, configurandosi come elemento di decoro. La scelta di lasciare la struttura interamente a vista risponde inoltre alla necessità di agevolare gli interventi di manutenzione e limitare i danni che un eventuale incendio arrecherebbe al fabbricato.
La soluzione di copertura rappresenta il punto di arrivo di un percorso, che vede l’architettura e l’ingegneria strutturale lavorare in modo sinergico per creare lo spazio, traendo dal passato elementi costruttivi dalla forte valenza evocativa, come la colonna, il capitello e la volta a botte, per poi interpretarli in chiave contemporanea attraverso l’uso di materiali nuovi. L’esito è l’elezione della luce a protagonista indiscussa dello spazio. Si comprende in questo quadro la scelta di risolvere l’affaccio principale della Hall con una vetrata continua e modulare, provvista di un sistema di lamelle esterne che garantiscono un alto livello di comfort allo spazio interno e rappresentano al contempo la cifra linguistica della composizione della facciata, poiché introducono un elemento di misura che si offre alla comprensione.
Il riferimento principale è il Lloyd’s Building di Londra, realizzato nel 1986 su progetto dell’architetto Richard Rogers, ed eletto simbolo dell’architettura moderna e della città stessa. Da qui trae origine anche la scelta di concepire il vano ascensore e la scala rivestita di acciaio inox, come volumi esterni attestati sulla facciata, che garantiscono allo spazio interno la maggiore flessibilità possibile e conferiscono all’edificio un aspetto industriale e futuristico al contempo, coerente con l’articolazione plastica del fabbricato preesistente.