Secured Solutions è stata incaricata di redigere il progetto di messa in sicurezza del ponte che sormonta il Rio Fluminimannu, in prossimità del centro di Villamar. Si è quindi proceduto all’esecuzione di una accurata campagna di indagini e allo sviluppo di un piano di interventi per ripristinare la funzionalità dell’opera, adeguandola alle normative vigenti.
Progettato nel 1959 dall’ingegnere Giuseppe Manca, il ponte è stato collaudato nell’ottobre del 1964, tre anni dopo il termine dei lavori diretti dall’ingegnere Igino Di Bella per conto dell’impresa Ferrobeton di Cagliari, e commissionati dai Consorzi di Bonifica della Marmilla.
Dalla ricerca di archivio e dai rilievi in situ è emerso che si tratta di una struttura in calcestruzzo armato che copre una distanza di 98 m suddivisa in 5 campate, le quali sono state realizzate con travi nervate che proseguono senza interruzioni sopra gli appoggi intermedi, costituiti da 5 sostegni in “acciaio fuso”, distribuiti con passo costante sulla sommità delle pile. E poiché i punti di discontinuità sono stati risolti con le selle Gerber disposte lungo lo sviluppo della campata, il ponte si configura come una sequenza di mensole incastrate alle pile, che con un profilo formato da archi fortemente ribassati ricalcano il diagramma dei momenti. A dispetto della apparente modestia costruttiva, la configurazione del ponte appare quindi l’esito di una ricerca di coerenza tra struttura e andamento delle sollecitazioni, arricchita da alcune soluzioni particolari, come i tagli che bucano la soletta intradossale della campata centrale, mettendo a nudo le nervature e gli elementi di irrigidimento trasversale.
Dalla ricostruzione della storia materiale del ponte e dalle indagini svolte è emerso che il degrado strutturale è stato determinato soprattutto dalle criticità intrinseche al sistema Gerber, il quale favorisce errori in fase di esecuzione, come ad esempio il disallineamento tra le mensole, e difetti in fase di esercizio, poiché il giunto offre il fianco alle infiltrazioni, favorendo i fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo e di ossidazione dell’acciaio.
É stata quindi svolta un’estesa campagna di indagini per rilevare la reale geometria strutturale dell’opera, lo stato di consistenza dei calcestruzzi, il numero, la posizione e la dimensione residua delle armature, la tipologia dei giunti e degli apparecchi d’appoggio. Gli esiti delle prove svolte nel pieno rispetto della configurazione originaria, hanno permesso la redazione del piano di interventi che riconosce un ruolo centrale all’eliminazione delle selle Gerber. Si è quindi proceduto alla demolizione di un tratto di impalcato a cavallo dei giunti, poi solidarizzato con nuove barre di armatura tipo “Dywidag” e un getto di completamento. Per l’esecuzione di questo intervento è stata appositamente studiata una struttura metallica provvisionale che ha permesso di non alterare l’assetto del ponte durante le fasi di lavorazione. La modifica dello schema strutturale ha imposto anche il rinforzo di alcune sezioni di impalcato con l’introduzione di nuove barre di armature e di materiali compositi fibrorinforzati. L’intervento ha inoltre comportato la sostituzione degli appoggi in acciaio con la posa di nuovi baggioli; la demolizione del cordolo; il ripristino dei tratti ammalorati con la rimozione dei copriferri, la sabbiatura e il trattamento con vernici antiruggine delle armature esistenti, il risanamento corticale delle zone che mostrano segni di degrado, la predisposizione dei nuovi giunti di dilatazione, la ricostruzione dei cordoli, e infine la posa delle pavimentazioni stradali e delle nuove barriere.