Secured Solutions, attraverso il suo laboratorio di diagnostica strutturale, ha condotto un’approfondita analisi dello stato di conservazione e sicurezza dei ponti gemelli che attraversano il Rio Mannu e il Rio Cixerri, in vista dei futuri interventi di restauro.

Caratteristiche strutturali dei ponti
Entrambe le strutture, realizzate in calcestruzzo armato gettato in opera, sono costituite da due archi affiancati e rigidamente connessi alla base da un impalcato, che copre una luce strutturale di circa 55 metri e sostiene una carreggiata larga 5 metri.
Si tratta di ponti ad “arco tirante”, una soluzione costruttiva particolarmente diffusa in passato per la sua capacità di coprire grandi luci anche quando l’altezza disponibile tra l’intradosso del ponte e il terreno era limitata.
Questa tipologia strutturale presenta tuttavia una criticità: la contenzione dell’ingobbamento del piano di giacitura degli archi. Per ovviare a questo problema, i ponti in esame sono stati progettati con archi collegati rigidamente mediante elementi trasversali, mentre i montanti, disposti con passo modulare lungo l’arco, sono stati realizzati come rigide lame incastrate alla base.
Questo sistema impone all’impalcato un’elevata resistenza a torsione e flessione, ottenuta grazie a una struttura cassettonata composta da due travi longitudinali e una trave centrale di spina, collegate da elementi trasversali e completate in sommità da una soletta armata.

Indagini diagnostiche e modellazione strutturale
In conformità alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) attualmente vigenti (D.M. 17.01.2018), e data l’assenza del progetto strutturale originario, è stata condotta un’ampia campagna di indagini per caratterizzare la struttura. Le attività diagnostiche hanno incluso:
- Rilievo tridimensionale mediante tecnologia Laser Scanner 3D, per ottenere una rappresentazione dettagliata della geometria del ponte.
- Mappatura delle armature con indagine pacometrica, per individuare la disposizione e la quantità di armatura presente.
- Prove di carico statiche, per valutare le effettive capacità elastiche e deformative degli elementi strutturali.
- Indagine visiva dello stato di degrado, che ha evidenziato fenomeni di ossidazione di alcune barre d’armatura dovuti all’insufficienza di copriferro, con conseguente espulsione del calcestruzzo di protezione.
I dati raccolti sono stati utilizzati per sviluppare un modello di calcolo avanzato, basato sul Metodo Semiprobabilistico agli Stati Limite.
L’analisi è stata ulteriormente validata mediante un’indagine dinamica sperimentale, che ha permesso di rilevare le frequenze naturali di vibrazione della struttura. Il confronto tra i risultati teorici e quelli sperimentali ha evidenziato uno scarto massimo inferiore al 7%, attestando l’elevata accuratezza della modellazione FEM.

Conclusioni e interventi previsti
Le indagini e le verifiche condotte dal laboratorio di diagnostica strutturale di Secured Solutions hanno dimostrato che i ponti risultano ancora pienamente idonei a sostenere i carichi di esercizio previsti dalla normativa, con ampio margine di sicurezza.
Tuttavia, per garantire la durabilità nel tempo, sono stati pianificati interventi di ripristino delle parti ammalorate, che prevedono:
- Rimozione profonda del calcestruzzo degradato.
- Ripristino e trattamento anticorrosivo delle armature.
- Ricostruzione volumetrica delle sezioni deteriorate mediante malte strutturali.
Questi interventi garantiranno la robustezza, l’estetica e la durevolezza delle infrastrutture, preservando l’integrità e la funzionalità nel tempo.