“Progetto di fattibilità tecnica ed economica per il centro intermodale passeggeri via XXV aprile, con sovrastante piazza”: è questo il titolo del concorso di progettazione bandito dal comune di Sassari, che il nostro team si è aggiudicato nel 2022, superando sia il primo che il secondo grado di valutazione.
Previsto in un’area urbana degradata ai margini della città, chiusa a ovest dalla zona industriale di Predda Niedda e a est dal tessuto denso della città consolidata, il progetto del Centro Intermodale a Sassari rappresenta un’importante occasione per rendere leggibile e ristabilire la continuità del paesaggio lineare, che unisce l’ecosistema perifluviale del Rio Sant’Orsola, le aree verdi che si snodano lungo il viale Papa Giovanni Paolo II e il disegno rado della campagna agricola. L’area di progetto è inoltre parte di un sistema di aree urbane strategiche come la piazza Sant’Antonio, la piazza del polo ferroviario e l’area dell’Ex Centrale Elettrica. Un contesto di particolare interesse, costellato da significative testimonianze storiche e architettoniche, come i resti dell’antica Cinta Muraria, la Chiesa di Sant’Antonio Abate, la colonna di Tavolara, la sede delle Poste Italiane, la Chiesa di Santa Maria di Betlem e il cosiddetto “giardino storico”.
Il progetto è articolato su due livelli: il primo, disposto alla quota della via XXV Aprile, consiste in un’ampia area dedicata al parcheggio delle macchine; il secondo copre una parte di quest’ultimo e si sviluppa alla stessa quota del Corso Vico per accogliere una piazza rettangolare sopraelevata, concepita come un ampio belvedere sulla città e sul paesaggio. Una lunga promenade taglia in direzione diagonale il lotto e disegna il lato est della piazza, creando una connessione ciclo-pedonale tra la via XXV Aprile e il Corso Vico, che chiudono rispettivamente a nord e a sud l’area di progetto. Una rampa e due nuclei scala-ascensore, disposti alle estremità della promenade, sul fronte che si affaccia sull’Ex Centrale Elettrica, trasformano inoltre quest’ultima in uno degli elementi del progetto, innescando così un virtuoso processo di riqualificazione.
Il progetto del parcheggio ai margini della città è così diventato l’occasione per definire un luogo capace di creare un nuovo sistema di relazioni con le emergenze architettoniche preesistenti sulle quale si affaccia, e un suggestivo spazio di incontro e di sosta, che offre alla comunità l’occasione per leggere da angolazioni inedite la storia della città e il paesaggio circostante, al fine di coglierne i valori in essi soggiacenti. Ed ecco allora che i margini della piazza sono stati affidati al disegno di elementi il più possibile naturali e leggeri, come il pergolato che la chiude a ovest, o il taglio d’acqua lineare e il filare di alberi che costituiscono il lato est, mentre un sistema di fasce verdi disegna i lati minori.
Interrotta solo dagli accessi, una cintura verde, costituita da un filare di alberi d’alto fusto, assolve il compito di mitigare la presenza della grande distesa di macchine distribuite su filari nel parcheggio, senza per questo limitare la permeabilità visiva dello spazio. Essa rappresenta un confine naturale con la strada, “protegge” il giardino storico, costituisce un’efficace schermatura contro l’irraggiamento solare, creando al contempo un filtro acustico e una buona microventilazione naturale.